Se un batterio produce un pigmento, come possiamo usarlo per tinteggiare i tessuti? Questa la domanda da cui Faber Futures Lab, agenzia che opera coniugando natura, design, tecnologia e società, è partita per andare incontro alle esigenze sempre più green che coinvolgono il settore tessile.

L'industria tessile è tra le più importanti a livello di occupazione in Italia. Secondo i dati ISTAT, nel 2016 gli addetti ammontavano ad oltre tre milioni e mezzo.

L'impatto ambientale generato è altresì forte: si stime che per tinteggiare una tonnellata di tessuto vengano usate circa duecento tonnellate d'acqua, utilizzando coloranti chimici inquinanti. Se si considera che la produzione mondiale stimata ammonta a circa 80 miliardi di capi all'anno, di cui una parte finisce per essere conferita in discarica o incenerita, l'impatto del setto sull'ambiente è enorme.

Il progetto Coelicolor di Faber Futures nasce in seguito alla ricerca sul batterio Streptomyces Coelicolor. In collaborazoine con Ginkgo Bioworks, azienda biotecnologica specializzata nell'utilizzo dell'ingegneria genetica a scopi industriali, è stato sequenziato il genoma del microbo, al fine di estrarne il pigmento. Si è venuto a scoprire che, se il batterio viene fatto sviluppare direttamente sul tessuto, le molecole di pigmento vengono generate direttamente sulle fibre. A questo va aggiunto che, in base alle condizioni di acidità in cui si sviluppa il batterio, è possibile ottenere il pigmento desiderato.

Un processo innovativo e a basso impatto ambientale. Si calcola che, oltre a evitare l'utilizzo di materiali chimici inquinanti, l'utilizzo di acqua è inferiore di 500 volte. Un modello che potrebbe portare a una rivoluzione del settore tessile, portando efficienza, sostenibilità e mantenendo alti gli standard estetici.

Come dichiara Natsai Audrey Chieza, fondatrice e amministratrice delegata di Faber Futures, "Il nostro lavoro di ricerca e sviluppo mette al centro l'ecologia, che diventa l'elemento portante dei nostri progetti". Ma per centrare gli obiettivi la collaborazione tra i vari settori è fondamentale: "Stiamo lavorando nei vari settori per l'applicazione dei nostri processi: abbiamo una lista di partnership e partner che capiscono veramente che si parla di lungo termine" conclude Chieza.

L'obiettivo finale del progetto è rendere il processo di pigmentazione dei tessuti replicabile anche in scale maggiori, così da permettere all'industria tessile di farne uso.

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