Con il Decreto Ministeriale del 24 giugno 2022 il Ministero della Transizione Ecolologica ha approvato il Programma Nazionale di Gestione dei rifiuti, con valenza per gli anni dal 2022 al 2028.
Il Programma Nazionale per la Gestione dei Rifiuti (PNGR) è lo strumento, previsto e definito dall’articolo 198- bis del Testo Unico Ambientale, di indirizzo per le Regioni e le Province autonome per la pianificazione della gestione dei rifiuti.
Il PNGR definisce i macro-obiettivi, le macro-azioni, i target, definisce i criteri e le linee strategiche a cui le Regioni e le Province autonome dovranno attenersi nella elaborazione dei Piani di gestione dei rifiuti. Il PNGR è, quindi, lo strumento di indirizzo e supporto alla pianificazione della gestione dei rifiuti volto a garantire:
Il Programma contiene: 

  • dati inerenti alla produzione, su scala nazionale, dei rifiuti per tipo, quantità, e fonte;
  • la ricognizione impiantistica nazionale, per tipologia di impianti e per regione;
  • l'adozione di criteri generali per la redazione di piani di settore concernenti specifiche tipologie di rifiuti, incluse quelle derivanti dal riciclo e dal recupero dei rifiuti stessi, finalizzati alla riduzione, il riciclaggio, il recupero e l'ottimizzazione dei flussi stessi;
  • l'indicazione dei criteri generali per l'individuazione di macroaree, definite tramite accordi tra Regioni che consentano la razionalizzazione degli impianti dal punto di vista localizzativo, ambientale ed economico, sulla base del principio di prossimità, anche relativamente agli impianti di recupero, in coordinamento con quanto previsto all'articolo 195, comma 1, lettera f;
  • lo stato di attuazione in relazione al raggiungimento degli obiettivi derivanti dal diritto dell'Unione europea in relazione alla gestione dei rifiuti e l'individuazione delle politiche e degli obiettivi intermedi cui le Regioni devono tendere ai fini del pieno raggiungimento dei medesimi;
  • l'individuazione dei flussi omogenei di produzione dei rifiuti, che presentano le maggiori difficoltà di smaltimento o particolari possibilità' di recupero sia per le sostanze impiegate nei prodotti base sia per la quantità complessiva dei rifiuti medesimi, i relativi fabbisogni impiantistici da soddisfare, anche per macroaree, tenendo conto della pianificazione regionale, e con finalità' di progressivo riequilibrio socioeconomico fra le aree del territorio nazionale;
  • l'individuazione di flussi omogenei di rifiuti funzionali e strategici per l'economia circolare e di misure che ne possano promuovere ulteriormente il loro riciclo;
  • la definizione di un Piano nazionale di comunicazione e conoscenza ambientale in tema di rifiuti e di economica circolare

Il Programma, con un orizzonte temporale di sei anni (2022-2028), partendo dal quadro di riferimento europeo, è preordinato a orientare le politiche pubbliche ed incentivare le iniziative private per lo sviluppo di un’economia sostenibile e circolare, a beneficio della società e della qualità dell’ambiente. Il Programma si pone come uno dei pilastri strategici e attuativi della Strategia Nazionale per l’Economia Circolare, insieme al Programma nazionale di Prevenzione dei rifiuti e ad altri strumenti di policy.
Si evidenzia, in questa sede, che il Programma ha inoltre individuato, dopo ampia e articolata discussione, sulla base delle priorità indicate dalle regioni, i seguenti flussi strategici analizzati ai fini della elaborazione del Programma:

1 rifiuti urbani residui da raccolta differenziata

2 rifiuti provenienti dal trattamento dei rifiuti urbani

3 scarti derivanti dai trattamenti: a. delle frazioni secche da raccolta differenziato; b. delle frazioni organiche

4 rifiuti organici

5 rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE)

6 rifiuti inerti da costruzione e demolizione

7 rifiuti tessili

8 rifiuti in plastica

9 rifiuti contenenti amianto

10 veicoli fuori uso

11 rifiuti sanitari a rischio infettivo

12 fanghi di depurazione delle acque reflue urbane

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