Riciclo dei pannelli fotovoltaici: arriva il brevetto green di ENEA
Il processo consiste in un trattamento termico, atto ad "ammorbidire" gli strati polimerici dei pannelli, e un successivo trattamento meccanico a "strappo". L'idea nasce dalla struttura a strati dei moduli fotovoltaici. I pannelli sono infatti costituiti da uno strato di vetro protettivo, un leggero strato di materiale polimerico a fare da collante, l'Etilene Vinil Acetato, celle di silicio, contatti elettrici metallici, un ulteriore strato di EVA e un supporto posteriore generalmente in polivinilfluoruro. Tutto rinchiuso in una cornice di alluminio.
"Con questo processo si evitano: il rischio di degrado dei materiali, inutili dispendi di energia e si riducono sensibilmente pericolose emissioni gassose" spiega Tammaro. "Inoltre, l'impiantistica necessaria è semplice, adatta a un trattamento in continuo e altamente automatizzabile, senza necessità di un'atmosfera controllata mediante uso di gas specifici" conclude il responsabile.
Nello specifico il brevetto prevede di sfruttare un rammollimento locale che sia appena sufficiente a staccare gli strati polimerici, così da realizzare un processo continuo e automatizzato. Il progetto prevede infatti il riscaldamento dei pannelli durante l'avanzamento degli stessi su un nastro trasportatore, con il successivo strappo automatizzato degli strati polimerici.
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