QUINTA CONFERENZA ANNUALE ICESP
La quinta conferenza annuale della Piattaforma Italiana degli attori per l’Economia Circolare (ICESP) ha offerto un momento di confronto sulle principali iniziative nazionali, europee ed internazionali per accelerare la transizione all’economia circolare fornendo prospettive e opportunità emerse entro un’estesa comunità di esperti.
La quinta conferenza annuale della Piattaforma Italiana degli attori per l’Economia Circolare (ICESP) ha offerto un momento di confronto sulle principali iniziative nazionali, europee ed internazionali per accelerare la transizione all’economia circolare fornendo prospettive e opportunità emerse entro un’estesa comunità di esperti.
La conferenza si è aperta con i saluti istituzionali, di seguito una sintesi degli interventi dei relatori:
Giuseppe TRIPOLI, Segretario Generale di UnionCamere: tra i punti di forza del sistema italiano c’è il grado di diffusione delle tecnologie e l'attenzione agli investimenti green. l'Italia ha importanti primati in Europa in termini di investimenti green, efficienza energetica e percentuale di riciclo. C’è una cultura diffusa che si radica su un vissuto della tradizione produttiva italiana che sì è dovuta sempre industriare, a causa della carenza di materie prime, per riutilizzare nel ciclo produttivo tutto ciò che era possibile.
Gilberto DIALUCE, Presidente ENEA: al centro dell'attività ENEA ci sono la competitività del sistema industriale, sviluppo di modelli integrati di business e collaborazione con gli stakeholders in ottica di simbiosi industriale. La Strategia Nazionale per l’Economia Circolare (SNEC) prevede un Osservatorio in cui anche Enea, insieme ad ISPRA, potrà avere sicuramente un ruolo importante per il supporto tecnico e la piattaforma ICESP un ruolo fondamentale per il trasferimento tecnologico sui territori.
Silvia GRANDI, Direttore Direzione generale economia circolare, MASE: la realtà ICESP è un riferimento per le politiche pubbliche per portare l'economia circolare dal piano delle idee alla pratica. ICESP rafforza e rappresenta il posizionamento italiano sull'economia circolare all’estero anche al prossimo forum europeo sull’economia circolare.
È proseguita con la relazione introduttiva - “Prospettive e opportunità della transizione circolare”:
Roberto MORABITO, Direttore Dipartimento Sostenibilità dei Sistemi produttivi e Territoriali di ENEA e Presidente ICESP, apre con la relazione introduttiva sulle prospettive e opportunità della transizione circolare. Sottolinea l’importanza del contributo di ICESP alla consultazione pubblica sulla strategia nazionale per l’economia circolare (SNEC). A giugno 2022 è stato avviato da ICESP un lavoro di analisi della SNEC per verificare la rispondenza della strategia rispetto alle priorità e proposte presentate in sede di consultazione. Il documento di analisi, che sta per essere concluso, sarà la base per avviare nel 2023 un confronto con i Ministeri competenti rispetto alle proposte e priorità ICESP. Il PNRR ha mostrato scarso coraggio sul tema dell’economia circolare sia in termini di quantità, con scarsa allocazione di risorse, che di qualità, puntando solo al tema del riciclo. L’Italia, come l’Europa, è fortemente dipendente dalla fornitura di materie prime da altri paesi, spesso in stato di conflitto politico. È fondamentale, quindi, una strategia nazionale per le Materie Prime Critiche. Dipendenza e vulnerabilità delle materie prime critiche stimate al 2030 evidenziano problemi di approvvigionamento proprio nei settori strategici per la transizione energetica come l'High Tech e la mobilità elettrica. L’Italia ha realizzato strumenti importanti per affrontare la dipendenza da materie prime come la piattaforma del fosforo e il tavolo tecnico nazionale sulle materie prime critiche. Urban mining ed ecoprogettazione sono sicuramente gli strumenti più importanti su cui il nostro paese si dovrà concentrare. Le nostre città rappresentano delle vere e proprie miniere a cielo aperto, dove è possibile trovare tutte le materie prime critiche necessarie e abbiamo ormai le tecnologie mature per poterlo fare. Altro vantaggio dell’urban mining consiste nel fatto che il recupero di materie prime seconde è affiancato da un risparmio considerevole di energia e di emissioni. Uno degli strumenti più potenti che possiamo mettere in campo sulla transizione circolare è quello della simbiosi industriale. Il mercato potenziale della simbiosi industriale a livello europeo è stimato tra i 6.9 e 12.9 miliardi di € a cui vanno aggiunti i risparmi sui costi di smaltimento in discarica di 72.7 miliardi di €. Abbiamo tecnologie ed approcci per farlo, le azioni sul territorio di Enea hanno portato negli anni alla partecipazione di oltre 200 aziende, 2700 risorse condivise e 2000 potenziali sinergie. Abbiamo la rete SUN, Network italiano di simbiosi industriale, che sotto il coordinamento ENEA riunisce circa 40 partners. Altro tema importante, forse quello più strategico, è quello dell’ecoprogettazione. Riferendosi alle strategie delle 10 “R” per la circolarità, dobbiamo sempre più spostarci da strategie a breve termine a strategie a lungo termine quali l’ecodesign e l’ecoprogettazione su cui ICESP è presente e continuerà a proporre strategie per il futuro.
Di seguito una sintesi delle iniziative europee ed internazionali:
Gabriella WAIBEL, Commissione EU DG Ambiente Unità B1-Produzione, Prodotti e Consumo Sostenibili: l’economia circolare è un aspetto molto importante all’interno del Green Deal Europeo; infatti nel 2020 è stato adottato il Piano d’Azione per l’Economia Circolare (CEAP). L'approccio olistico della Commissione Europea per l'Economia Circolare mira a spostare il focus non solo sui rifiuti ma su tutte le componenti delle catene di valore, come ecodesign, ecoprogettazione e sui consumatori. L’implementazione del CEAP si può dividere in tre fasi. Il 2022 è stato un anno chiave per l'implementazione del pacchetto europeo per l'economia circolare: sono stati approvati due pacchetti di misure a marzo e novembre. Nella terza fase, tra i prossimi passi, c’è la proposta di aumentare e diversificare l'approvvigionamento di materie prime critiche, rafforzare la circolarità, promuovere la resilienza e sostenere la ricerca e l'innovazione. Per avere un’economia circolare a livello europeo è necessario lavorare anche a livello globale.
Benedetta DELL’ANNO, Ministero Ambiente e Sicurezza Energetica, Direzione generale economia circolare – Divisione attività internazionali: la comunità internazionale e scientifica indica che la domanda mondiale di materiali raddoppierà entro il 2060 e sarà responsabile di emissione di gas serra, perdita di biodiversità e stress idrico. Come ci ha ricordato l‘Assemblea delle Nazioni Unite sull’Ambiente, l’economia circolare può contribuire a mitigare gli impatti legati ai cambiamenti climatici, al degrado del suolo, stress idrico e ad arrestare la perdita di biodiversità. Sottolinea il ruolo dell'Italia come leader nella RED Roadmap per il G20. Importanti i risultati raggiunti nel G20 come la roadmap sull'efficienza delle risorse. Italia è leader sui gruppi di lavoro di città circolari, tessile e moda, simbiosi industriale e sistemi EPR, spreco alimentare e report sulla sostenibilità. La cooperazione tra i Paesi è fondamentale per la transizione circolare e per superare le vulnerabilità. Su tutte le attività presentate si spera di trovare, grazie ad Enea e ICESP, collaborazioni attuative.
La V Conferenza Annuale ICESP si è conclusa con la tavola rotonda a cui hanno preso parte i rappresentanti delle imprese Membri di ICESP.
Modera Marco CONTE, UnionCamere: la carenza di materie prime critiche è un problema di indipendenza nazionale prima ancora che europeo. La necessità di recuperare queste materie prime dai prodotti che usiamo quotidianamente ci fa capire che quello dell’economia circolare è un problema industriale, di business, di modelli di produzione e consumo, che interroga direttamente le imprese e anche le loro rappresentanze di interessi.
• Filippo SERVALLI, Federchimica: un paese come l’Italia dove le materie prime sono scarse, dove da anni le risorse sono state valorizzate e rimettendole in circolo continuo, ora vede la sfida della circolarità completa a partire dalla progettazione di prodotti e sistemi che abbiamo già in sé l’efficienza dell’uso delle risorse, la garanzia delle performance e la longevità. La recente UNI CT/057 avrà la funzione di trasmettere i principi e le buone pratiche in Italia mantenendo gli standard di misurazione di ISO/TC323 che saranno operative da dopo il 2023. In questa norma è evidente che centrale è la misurazione della circolarità con indicatori che garantiscano la realizzazione di prodotti e servizi di un ciclo di vita non lineare certo. Troppi sono le forme di misurazione parziale che non rendono veritiere le promesse di circolarità, il green washing è sempre in agguato. La misurazione secondo gli standard UNI/ISO è quella che può garantire un futuro circolare e sostenibile.
• Danilo BONATO, ErionSistema, parla dell'opportunità straordinaria della transizione: migliorare la performance nella raccolta dei RAEE permetterebbe di recuperare materie prime critiche utili. Secondo uno studio Ipsos e ErionSistema, il 54% del campione non conosce il termine RAEE. La sensibilizzazione è essenziale per colmare i gap informativi. Fondamentale dotarsi in Italia di impianti per il trattamento dei RAEE per il recupero e riciclo di materiali preziosi. C’è una forte correlazione tra un riciclo ambientalmente corretto e la possibilità di contribuire significativamente alla riduzione delle emissioni.
• Massimiliano MUGGIANU, Sisifo srl: il raggiungimento dei risultati è possibile se si costituisce una catena di collaborazione per un obiettivo condiviso. Il rigore scientifico della misurazione e la creazione di alleanze forti sono due elementi chiave per la gestione sostenibile e circolare di eventi complessi per vivere al meglio il rapporto con l'ambiente e nelle comunità. Cita il Progetto di Sostenibilità del Complesso Monumentale di Assisi (Progetto Fra Sole 2017-2021 https://frasole.sisifo.eu/) dove una comunità di partner del mondo dell'economia circolare e della finanza etica ha prodotto dei risultati proprio lavorando insieme. Lo stesso modello è stato applicato all’evento - The economy of Francesco con il Santo Padre - https://www.sisifo.eu/progetti/theeconomy-of-francesco/ del quale si sta producendo il report degli impatti. L’ultima sfida è il Progetto Lucensis https://www.sisifo.eu/progetti/progetto-lucensis/ dove si parte dalle Comunità Energetiche Rinnovabili e Solidali, per cercare di attivare dei cambi di stile di vita che sono gli unici che portano il vero cambiamento ed il beneficio (anche) ambientale. Per raggiungere obiettivi di sostenibilità e circolarità sarebbe necessario parlare di ecodesign ed ecoprogettazione non solo dei prodotti ma anche delle relazioni.
• Barbara GATTO, CNA: sono numerose le piccole imprese che già oggi adottano modelli basati sull’economia circolare, spesso in maniera naturale ed inconsapevole. Emerge però un forte gap tra la volontà delle PMI di essere protagoniste della transizione e l’effettiva capacità/possibilità di concretizzare tale volontà, a causa soprattutto di alcune note barriere. Il percorso di coinvolgimento delle PMI dunque è già avviato, ma per sfruttare a pieno tutto il potenziale, e garantire che la transizione sia inclusiva, serve proseguire nella nostra azione volta a sostenere un contesto più favorevole: non gravato dal peso della burocrazia; in grado di sostenere gli investimenti delle imprese; di promuovere l’eco-innovazione; di favorire sinergie tra imprese e tra imprese - PA - mondo della ricerca; di accrescere le competenze. Serve, inoltre, un serio programma per l’accrescimento delle competenze, anche tecnologiche, nelle imprese più piccole, in modo da consentire ad esse di cogliere le opportunità della transizione green. La transizione si fa con digitalizzazione ed innovazione ed è necessario avere un mercato pronto a sostenere anche le imprese più piccole. Per le piccole imprese una sfida è capire quali sono gli strumenti per misurare e comunicare le performance per l'utente. È necessario rafforzare gli obiettivi e strumenti contenuti nella SNEC a favore delle PMI attraverso la formazione e accompagnamento, semplificazione della burocrazia e sostegno ed incentivi.
• Carlo CIOTTI, ForumItalia/Vinylplus, parla dell’esperienza della raccolta e del riciclo della plastica in Italia. Sottolinea come sia importante chiudere il ciclo delle risorse a scala di filiera coinvolgendo tutti gli attori. È fondamentale, inoltre, mettersi in sinergia con l'Europa e dare riferimenti certi e procedure semplificate per chi è nel sistema del riciclo nell'ambito della disciplina dell'EoW.
• Chiara LEBOFFE, Assoambiente: se vogliamo che l'economia circolare diventi un driver strategico è necessaria una governance integrata in grado di intervenire su più fronti, mettendo insieme tutti gli attori. È importante rendere l'Italia indipendente dall'approvvigionamento delle materie prime, per questo servono misure anche di carattere fiscale con impatto diretto sul consumatore per favorire il mercato delle materie prime seconde. La diffusione di una corretta cultura ambientale e l'impostazione di una buona comunicazione sono strettamente legate alla realizzazione di impianti utili. ICESP è una comunità strategica e lavorare insieme può fare la differenza per creare un percorso prezioso e importante per tutti.
Marco CONTE, UnionCamere: riprendendo il tema legato alla burocrazia fa notare come i nostri comuni, per lo più piccoli, spesso hanno uffici tecnici vuoti e mancano le competenze. Occorre assolutamente rafforzare questo sistema, rafforzare gli uffici tecnici in modo che possano diventare un punto di riferimento per la cittadinanza ed evitare anche situazioni di “nimby” che si vengono a creare per la mancata informazione.
Giacomo VIGNA - Direzione generale per la politica industriale, l'innovazione e le piccole e medie imprese (DGPIIPMI), Ministero Imprese e Made in Italy, chiude la V conferenza annuale di ICESP 2022: al momento la pubblica amministrazione è in una situazione di affanno, ma vi è una riforma in atto per superare il gap tra conoscenze e competenze e superare il blocco del turnover. Una situazione che riguarda anche il contesto europeo, sottolineando come per esempio nel caso del Green Deal, si fissano degli obiettivi di decarbonizzazione a lungo termine e poi si adottano misure molto rigide per il loro raggiungimento. C’è bisogno di avere, invece, strumenti più flessibili e gestibili nel tempo.
L'economia circolare aiuta ad avere più accesso al credito, pubblico e privato e apre il mercato, e senza gli attuali vincoli burocratici ed amministrativi è qualcosa che si applicherebbe automaticamente poiché porta a reale riduzione dei costi delle materie prime per le imprese. Per farlo a livello sistemico serve però un’azione anche della pubblica amministrazione, un modello di network governance che collabori con il mondo delle imprese e con le varie istituzioni a tutti i livelli. Per quanto riguarda il mondo degli incentivi viene presentato il sito web del ministero www.incentivi.gov.it, il portale dedicato agli incentivi per le imprese, i professionisti e le amministrazioni. La norma tecnica sulla misurazione dell'economia circolare e sulla collaborazione d'impresa sono due strumenti fondamentali per le imprese. Importante il lavoro di ENEA ed ICESP sulla misurazione della circolarità, fondamentale è la collaborazione con tutti gli stakeholders tra cui vi sono sicuramente ENEA, ICESP ed ECESP.
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