Il Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica ha elaborato e pubblicato sul sito istituzionale uno studio sulla cattura, utilizzo e stoccaggio della CO₂.
La Carbon Capture Utilization and Storage (CCUS) è una soluzione tecnologica di decarbonizzazione che consente di ridurre le emissioni di CO2 in atmosfera attraverso le seguenti fasi che costituiscono una filiera tecnologica:
  • cattura: il processo di cattura può avvenire attraverso diversi processi e impianti in prossimità dell’emettitore industriale. La cattura avviene generalmente per separazione dell’anidride carbonica (CO2) dai gas di scarico mediante diversi processi chimici o fisici (post-combustione) a cui segue una compressione per abilitare il trasporto;
  • trasporto: il trasporto della CO2 concentrata verso la sua destinazione finale avviene generalmente in forma gassosa tramite l’utilizzo di condotte, oppure in forma liquida via mare con l’utilizzo di navi o via terra mediante treni o autobotti;
  • utilizzo o stoccaggio: la CO2 è quindi iniettata in idonee formazioni geologiche dando luogo ad uno stoccaggio geologico permanente (CCS) oppure è impiegata in processi industriali (CCU) per la produzione di prodotti a base di carbonio. Le due fasi sono alternative ma possono gire anche in via complementare. Nel presente Studio si fa riferimento alla sola CCUS sottintendendo entrambi i processi. 
Riconosciuta come leva strategica per gli obiettivi di decarbonizzazione e rafforzata nelle sue prospettive dal Piano Nazionale Integrato Clima ed Energia, la CCUS è anche tematica al centro uno schema di legge delega approvato in Consiglio dei Ministri, che intende definirne il quadro legislativo di riferimento.
Lo studio, previsto dalla legge 11 del 2 febbraio 2024, fornisce un’analisi dettagliata degli aspetti tecnici, economici e regolatori funzionali a definire un quadro normativo che abiliti lo sviluppo della filiera CCUS in Italia, per raggiungere gli obiettivi di riduzione dei gas serra.

Le attività di analisi hanno visto il coinvolgimento un ampio gruppo di lavoro, composto da esperti con competenze trasversali nel settore tra cui: ARERA, GSE, ISPRA, RSE, ENEA, CESI, Università, Confindustria, operatori della filiera, società energetiche e dei settori "Hard to Abate".
Tra le principali attività dello studio figurano la ricognizione della normativa esistente in materia CCUS a livello nazionale e in altri stati, l'analisi dei costi della filiera, la mappatura dei potenziali utilizzatori, l’analisi preliminare di alcune potenziali linee evolutive del quadro normativo, regolatorio e di incentivazione per il settore.
Sebbene le proposte elaborate non siano da intendersi come vincolanti, costituiscono un passaggio chiave per acquisire gli elementi tecnici funzionali al perfezionamento del quadro normativo, consentendo così lo sviluppo della filiera CCUS in Italia.

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